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STAMPA & TRIBUTItributi in genere

Stampa & tributi del 24 luglio 2023

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P.a., un galateo online d’obbligo, Intimazione ko senza notifica al socio fallito, Atti della riscossione con indicazioni precise, L’allegazione degli atti non è sempre necessaria, Non sanabile la notifica di atti presupposti, Silenzio-rifiuto con tempistica ad hoc, Imu, effetto retroattivo per gli edifici occupati, Imu, niente sconti all’albergo della società

oggi il vidro del prof. Ventre non andrà in onda.

 

P.a., un galateo online d’obbligo,

Solo uso sicuro di e-mail, profili eaccount delle pubblicheamministrazioni. Non si utilizzano leconversazioni pubbliche di una chat per dialogare su procedimenti in corso, non si postano sui socialnetwork anticipazioni di determinazioni e deliberazioni, non si mandano e-mail senza firma e senza unrecapito per poter replicare: sono alcune prescrizioni dettate dal nuovo codice di comportamento per idipendenti pubblici, il dpr n. 81 del 13 giugno 2023, pubblicato in G.U. n. 150/2023, che ha modificato ilprecedente dpr 62/2013. In particolare, gli articoli 11 -bis e 11-ter trattano rispettivamente dell’utilizzonelle pubbliche amministrazioni delle tecnologie informatiche e dell’uso dei mezzi di informazione e deisocial media.

 

Intimazione ko senza notifica al socio fallito,

La pretesa fiscale nei confronti del socio di una società di persone fallita presuppone la notificae la conoscenza degli atti fiscali di riferimento da parte di questo stesso socio;conseguentemente, nel caso in cui la notifica della cartella sia avvenuta solo nei confronti delcuratore (omettendone la notifica al socio) l’intimazione di pagamento relativa alla stessa cartella deveessere annullata.

Lo ha stabilito la Cgt di Bergamo nella sentenza n. 133/2023 del 2 maggio scorso. La vertenza riguardaun ricorso presentato contro una intimazione di pagamento di una cartella relativa alla società dipersone fallita, e di cui il socio non aveva ricevuto notifica

 

Atti della riscossione con indicazioni precise

L’intimazione di pagamento è atto della riscossione che risulta adeguatamente motivato anchesenza l’allegazione della cartella presupposta, sempre che ne riproduca gli estremi, la data dinotifica e sia conforme all’approvato modello ministeriale.

Lo si evince dalle motivazioni della sentenza n. 12/2023 della Cgt di I grado di Mantova, depositata lo scorso 10 marzo.

 

L’allegazione degli atti non è sempre necessaria,

Un avviso di accertamento per tributi locali che faccia espresso richiamo, nella suamotivazione, ad atti di carattere normativo o regolamentare che legittimano il potereimpositivo, non necessita dell’allegazione di questi, essendo essi oggetto di conoscenza“legale” da parte del contribuente.

Lo ha specificato la Cgt di II grado del Lazio nella sentenza n. 4696/2022, depositata lo scorso 27ottobre.

 

Non sanabile la notifica di atti presupposti

La presentazione del ricorso contro una intimazione di pagamento non sana la nullità dellastessa che derivi dall’omessa notifica del suo atto presupposto.

Si tratta della specificazione fornita dalla sezione prima della Cgt di I grado di Campobasso conla sentenza n. 358/2023 depositata lo scorso 3 luglio.

 

Silenzio-rifiuto con tempistica ad hoc

Per proporre legittimamente ricorso contro il silenzio-rifiuto è necessario aver presentato ladomanda almeno novanta giorni prima rispetto alla presentazione del ricorso stesso; indifetto, non si è ancora formato nessun provvedimento impugnabile.

Sono le conclusioni che si leggono nell’ordinanza n. 17252/2023 emessa dalla sezione quinta (tributaria)della Cassazione, depositata in cancelleria il 15 giugno scorso.

 

 

 Imu, effetto retroattivo per gli edifici occupati,

I proprietari di immobili occupati abusivamente sono esentati dal pagamento dell’Imu in forza di legge e con effetti retroattivi. Lo ha stabilito la Corte di giustizia tributaria di secondo grado dellaLiguria nella sentenza n. 457/2023 depositata in segreteria il 20 giugno scorso.

La sentenza del collegio ligure si pone in contrasto con i precedenti orientamenti della Cassazione(ordinanze 29658/2021 e 29868/2021). In questi giudicati, la Cassazione ha ritenuto che il proprietario dei cespiti abusivamente occupati sia, comunque, tenuto al pagamento dell’Imu, indipendentemente dall’occupazione abusiva degli immobili.

 

 Imu, niente sconti all’albergo della società

Non ha retto al primo appello la nota del dipartimento Finanze del 10 giugno 2021che aveva esteso l’esenzione Imu anche alle attività turistiche gestite da una società di persone, i cui soci persone fisiche sono proprietari dell’immobile utilizzato per l’attività.

La sentenza di primo grado che aveva rigettato il ricorso è stata confermata in appello dalla Ctr Emilia-Romagna con sentenza 783/2023.

Per il giudice è determinante il fatto che la società sia un soggetto giuridico diverso dai soci, in linea con la giurisprudenza(Cassazione 23679/2019 e 18554/2022).

Si precisa che godrebbe dell’agevolazione la persona fisica proprietaria che svolga, come impresa individuale, l’attività alberghiera, o una società di qualsiasi tipo che, proprietaria degli immobili, svolga l’attività, ma non potrà godere dell’esenzione il proprietario degli immobili gestiti da terzi.