La ripresa delle attività legate all’accertamento ed alla riscossione locale
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Con la ripresa dell’attività accertativa e di quella legata alla riscossione delle entrate locali nel periodo post pandemico che stiamo vivendo si pone il problema dell’incremento del contenzioso con i contribuenti.
Problema non sempre affrontato correttamente dagli uffici degli enti impositori o a volte affrontato nell’ambito della generale prospettiva dell’affidamento degli incarichi legali.
Tuttavia l’affidamento degli incarichi di patrocinio legale è una attività che va affrontata con attenzione e tenendo conto del quadro normativo di riferimento e delle soluzioni tecnologiche oggi disponibili sul mercato.
L’affidamento degli incarichi legali nel settore della pubblica amministrazione
In generale l’affidamento degli incarichi legali nel settore della pubblica amministrazione rappresenta uno degli aspetti nevralgici della gestione dell’Ente, sia per la rilevanza della azione posta a tutela dell’interesse pubblico sia per il dovuto rispetto dei principi da seguire nell’ambito dell’affidamento.
Ciò in quanto, mentre quando la pubblica amministrazione acquisisce un bene ha maggiore semplicità operativa nel confrontare le caratteristiche materiali del bene e confrontarne i prezzi, A differenza delle acquisizioni di un bene, per il quale è più semplice effettuare un confronto dei prezzi offerti, quando invece la pubblica amministrazione si trova a dovere affrontare l’acquisto di un servizio come quello di assistenza legale caratterizzato dall’essere immateriale e al tempo stesso legato alla persona che lo eroga, il professionista sorge la difficoltà dell’individuazione dei criteri e delle procedure per procedere legittimamente all’affidamento.
Il Consiglio di Stato nel parere 1502 del 3 agosto 2018 ha chiarito che è necessario procedimentalizzare la scelta del professionista <<evitando scelte fiduciarie ovvero motivate dalla “chiara fama (spesso non dimostrata) del professionista>> e ha suggerito la creazione da parte degli operatori pubblici, con modalità aperte e trasparenti, di un albo di avvocati da pubblicizzare adeguatamente sul sito web dell’ente da cui attingere mediante un effettivo confronto concorrenziale in sede di affidamento.
Anche la Giurisprudenza contabile (Corte dei Conti Sez. Reg. Controllo per l’Emilia Romagna n. 4/2018) afferma che l’attribuzione diretta di incarichi professionali esterni senza una procedura comparativa viola i principi di imparzialità, pubblicità e concorrenza.
Le linee guida ANAC 12/2018 traendo sintesi di tali orientamenti individuano quale best practice per l’affidamento degli incarichi legali la costituzione di un elenco di professionisti previamente costituito dall’amministrazione tra i quali effettuare una valutazione concorrenziale comparativa dando evidenza degli incarichi affidati.
Le soluzioni operative per l’affidamento degli incarichi legali nel settore della pubblica amministrazione
Le procedure indicate dalla giurisprudenza contabile ed amministrativa e confermati dall’ANAC impongono quindi procedimenti amministrativi strutturati in modo da consentire un affidamento che tenga conto delle necessarie esigenze di imparzialità, pubblicità e concorrenza.
Queste esigenze vanno poi coniugate con la necessità di speditezza e di tracciabilità delle scelte operate .
Si comprende quindi che volendo strutturare un sistema di affidamento degli incarichi legali tradizionali saranno necessarie una serie di attività “manuali” per raggiungere li obiettivi sopra individuati. Ammettiamo di volere procedere in maniera tradizionale, l’ente aprirà la costituzione di una short list, riceverà via mail, pec o cartacea le domande, dovrà poi lavorarle e strutturarle in un “elenco” analizzando e valutando le caratteristiche dei vari soggetti candidati in rispondenza di tutto quanto richiesto nel bando.
Poi, una volta costituita la lista la pubblica amministrazione dovrà tracciare gli affidamenti e dimostrare di avere affidato al professionista più rispondente alla specifica esigenza l’incarico.
Mettiamo il caso che l’ente deve difendere la bontà di un avviso di accertamento emesso su un’area fabbricabile ai fini imu. Se si procede in maniera tradizionale sarà necessario vagliare tutti i curriculum e le eventuali esperienze richieste per addivenire ad un professionista che già abbia avuto una esperienza del settore.
Se invece si utilizzasse una piattaforma per la gestione degli incarichi legali come quella, ad esempio, messa a punto dalla 4CLegal, (leader nel settore dell’affidamento degli incarichi legali anche per la pubblica amministrazione) già nella fase della costituzione dell’elenco dei professionisti la pubblica amministrazione avrebbe a disposizione uno strumento operativo in cui il data entry di tutte le informazioni necessarie per la gestione del procedimento sono effettuate direttamente dal professionista in sede di accreditamento.
4cLegal PA è la piattaforma attraverso la quale enti pubblici (territoriali e non territoriali) e società partecipate possono gestire il delicato processo di affidamento esterno di incarichi legali. Modulabile per tutte le esigenze, la piattaforma consente all’organizzazione che la adotta di gestire digitalmente – quindi in modo efficiente e trasparenze – tutte le fasi degli affidamenti, ad esempio con la gestione di un elenco di avvocati sempre aggiornato e con lo svolgimento di procedure comparative.
La piattaforma consente, in piena autonomia, la creazione di un elenco avvocati sulla base dei requisiti e criteri decisi dall’Ente. E’ l’Ente a decidere poi quali professionisti accreditare, accedendo alla piattaforma per consultare informazioni e documenti sempre aggiornati. Il software consente di esporta in Excel, PDF e CSV i risultati di ricerche svolte applicando i filtri desiderati (es. area geografica, materie di competenza, ecc.). La tenuta e l’aggiornamento dell’albo avvocati, in genere, sono a carico di 4cLegal (rilevazione e sostituzione documenti scaduti, aggiornamento delle qualifiche e delle competenze degli avvocati ecc.).
Al momento dell’affidamento dell’incarico legale l’Ente seleziona gli avvocati dal proprio elenco digitale e li invita a formulare un’offerta di assistenza per un incarico specifico. n questo modo può comparare le offerte ricevute e scegliere quella migliore, in modo interamente trasparente e tracciabile. oltretutto la pubblica amministrazione ha il pieno controllo della scelta della modalità di confronto concorrenziale tanto in relazione alla individuazione del numero dei partecipanti (da 1 in su) tanto in ordine alla scelta dei criteri di valutazione prevedendo la valutazione di quotazioni economiche, oppure in forma “qualitativa” – includendo soltanto elementi relativi a esperienze e competenze degli avvocati.
La piattaforma consente all’Ente di tenere traccia dell’affidamento di ciascun incarico, con tutti i dati relativi e rappresenta quindi un archivio sempre aggiornato della spesa legale, essendo al tempo stesso un presidio certificato anticorruzione e aiutando a rispettare il principio di rotazione degli incarichi.
Oltretutto l’utilizzo di una piattaforma software come quella di 4CLegal PA consente anche di monitorare le performance dei professionisti in relazione agli incarichi svolti. I parametri di valutazione sono personalizzabili e offrono elementi oggettivi e sempre aggiornati per gestire i successivi affidamenti agli avvocati dell’elenco.
Infine la piattaforma assiste l’ente anche nel rispetto dalla normativa in materia di trasparenza relativamente agli incarichi legali esterni, consentendo di ricevere direttamente sulla sezione Trasparenza del proprio sito (attraverso un flusso automatizzato) i dati soggetti all’obbligo di pubblicazione. In questo caso la pubblicazione dei dati è anonima.
E così ritornando al caso di specie sarà possibile selezionare fleggando una semplice casella i professionisti con esperienza specifica nel settore (perché la piattaforma per accreditarli richiede i track record, ovvero l’esperienza specifica del settore) richiedendo agli stessi un preventivo specifico per la questione da trattare.
Le piattaforme come quella di 4cLegal PA realizzano una compliance sostanziale con i principi applicabili all’affidamento di servizi legali. Economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità: per davvero.
L’affidamento degli incarichi legali nella gestione dei tributi locali
Nel caso specifico dei tributi locali, sfruttando le potenzialità di una piattaforma per l’affidamento degli incarichi legali sarà possibile per la pubblica amministrazione creare un elenco di avvocati tributaristi del libero foro in tutte le sue fasi: redazione dell’avviso pubblico da pubblicare sul sito dell’ente, definizione dei requisiti di accreditamento, adozione del regolamento di disciplina del conferimento di incarichi legali.
In questo modo l’ente potrà creare l’elenco dei professionisti sulla base delle sue specifiche esigenze ed esperienze in relazione ai contenziosi pregressi.
L’unica peculiarietà dell’affidamento dell’incarico legale per controversie tributarie consiste nel fatto che, diversamente dalle controversie di natura amministrativa, penale o civile, gli incarichi esterni per le controversie di natura tributaria non debbono necessariamente essere affidati ad un avvocato.
Sono abilitati all’assistenza tecnica, se iscritti nei relativi albi professionali, oltre agli avvocati, i soggetti iscritti nella Sezione A commercialisti dell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, i consulenti del lavoro ed altre figure individuate nell’art. 12 del D.Lgs. n. 546/1992 e ss.mm.ii.
Ai sensi dell’art. 17, comma 1, lett. d) sono esclusi dall’applicazione delle norme del codice degli appalti (D.Lgs. n. 50/2016) le attività concernenti uno qualsiasi dei seguenti servizi legali:
1) rappresentanza legale di un cliente da parte di un avvocato ai sensi dell’articolo 1 della legge 9 febbraio 1982, n. 31, e successive modificazioni:
1.1) in un arbitrato o in una conciliazione tenuti in uno Stato membro dell’Unione europea, un Paese terzo o dinanzi a un’istanza arbitrale o conciliativa internazionale;
1.2) in procedimenti giudiziari dinanzi a organi giurisdizionali o autorità pubbliche di uno Stato membro dell’Unione europea o un Paese terzo o dinanzi a organi giurisdizionali o istituzioni internazionali;
2) consulenza legale fornita in preparazione di uno dei procedimenti di cui al punto 1), o qualora vi sia un indizio concreto e una probabilità elevata che la questione su cui verte la consulenza divenga oggetto del procedimento, sempre che la consulenza sia fornita da un avvocato ai sensi dell’articolo 1 della legge 9 febbraio 1982, n. 31, e successive modificazioni;
3) servizi di certificazione e autenticazione di documenti che devono essere prestati da notai;
4) servizi legali prestati da fiduciari o tutori designati o altri servizi legali i cui fornitori sono designati da un organo giurisdizionale dello Stato o sono designati per legge per svolgere specifici compiti sotto la vigilanza di detti organi giurisdizionali;
5) altri servizi legali che sono connessi, anche occasionalmente, all’esercizio dei pubblici poteri.
Il gestore della piattaforma si occuperà di svolgere -secondo le puntuali istruzioni ricevute di volta in volta dagli enti richiedenti- le procedure comparative per l’affidamento di incarichi legali di difesa dell’ente nei contenziosi tributari. Sarà poi ciascun ente a valutare autonomamente le offerte ricevute e ad assegnare l’incarico al professionista ritenuto migliore. Si tratta della pratica del c.d. “beauty contest digitale”, creata da 4cLegal e certificata quale presidio anticorruzione.