La legge prevede la scadenza del saldo imu per il giorno 16 dicembre, ma siccome nel 2023 il 16 cade di sabato il pagamento deve essere effettuato entro Lunedì 18 dicembre .
Come si calcola il saldo IMU 2023?
Il pagamento del saldo IMU 2023 va effettuato sulla base delle delibere comunali pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre di ciascun anno di imposta. In caso di mancata pubblicazione nei termini, si applicano le aliquote/detrazioni adottate per l’anno precedente.
L’imposta municipale propria si calcola applicando alla base imponibile l’aliquota fissata per la particolare tipologia dalla legge, la quale ne ha prevista una “standard” che, però, può essere modificata, con delibera da pubblicare sul sito delle Finanze entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento, dal singolo Comune, in aumento o in diminuzione, entro i margini di manovrabilità stabiliti dalla stessa legge.
Come si calcola il saldo IMU 2023 per i fabbricati iscritti in catasto?
Per i fabbricati iscritti in catasto, la base imponibile è costituita dal valore dell’immobile, determinato applicando all’ammontare della rendita catastale, rivalutata del 5%, i seguenti moltiplicatori:
gruppo/categoria catastale | Moltiplicatore |
A (tranne A/10) | 160 |
A/10 | 80 |
B | 140 |
C/1 | 55 |
C/2, C/6 e C/7 | 160 |
C/3, C/4 e C/5 | 140 |
D (tranne D/5) | 65 |
D/5 | 80 |
Come si calcola il saldo IMU 2023 per le aree fabbricabili?
Per le aree fabbricabili, la base imponibile è costituita dal valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di imposizione, o al momento dell’adozione degli strumenti urbanistici, tenendo conto dei seguenti elementi:
– zona territoriale di ubicazione
– indice di edificabilità
– destinazione d’uso consentita
– oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione
– prezzi medi rilevati sul mercato dalla vendita di aree aventi analoghe caratteristiche.
I comuni, con proprio regolamento, possono determinare periodicamente e per zone omogenee i valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili.
Come si calcola il saldo IMU 2023 per i terreni agricoli ?
Per i terreni agricoli e per quelli non coltivati, la base imponibile è costituita dal valore ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento, un moltiplicatore pari a 135.
Quali solo le aliquote imu da applicare per il saldo imu 2023?
Le aliquote IMU possono essere così riepilogate:
- una ordinaria pari allo 0,86%: i Comuni possono aumentarla fino all’1,06 o diminuirla fino all’azzeramento. È possibile aumentare ulteriormente l’aliquota al ricorrere di determinate condizioni;
- una ridotta (abitazione principale di lusso e relative pertinenze), pari allo 0,5%: i Comuni possono aumentarla dello 0,1% oppure diminuirla fino all’azzeramento.
Inoltre sono previste aliquote diverse in alcuni casi particolari:
- 0,1% per i fabbricati rurali ad uso strumentale: i comuni possono solo ridurla, fino all’azzeramento;
- 0,1% per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, non locati (c.d. immobili merce): i comuni possono aumentarla allo 0,25%, oppure ridurla fino all’azzeramento;
- 0,76% per i terreni agricoli: i comuni possono aumentarla fino all’1,06% o diminuirla fino ad azzerarla;
- 0,86%, di cui la quota pari allo 0,76% è riservata allo Stato, per immobili ad uso produttivo appartenenti al gruppo catastale D: i comuni possono aumentare l’aliquota fino all’1,06% o diminuirla fino al limite dello 0,76%.
Per verificare l’aliquota applicata dal proprio Comune è necessario collegarsi a un’apposita pagina web sul sito istituzionale MEF, raggiungibile a questo indirizzo.
Vuoi calcolare in maniera semplice quanta imu 2023 devi versare?
Come si paga i saldo IMU 2023?
Si possono pagare acconto, rata unica e saldo, in diversi modi:
- Modello F24 standard o semplificato;
- Piattaforma PagoPA di cui all’art. 4, D.Lgs. n. 82/2005 e le altre modalità previste dallo stesso Decreto;
- Apposito bollettino postale (approvato con D.M. 23 novembre 2012).
L’imposta municipale propria si può pagare tramite F24, utilizzando i codici tributo istituiti, al tempo, con le risoluzioni nn. 35 e 53 del 2012 e 33/2013 o, in alternativa, con il bollettino, messo a disposizione gratuitamente da Poste italiane spa presso tutte le proprie agenzie, che riporta il numero di conto corrente 1008857615, valido indistintamente per quasi tutti i Comuni del territorio nazionale, intestato a “Pagamento Imu”.
A tal proposito, i Comuni possono richiedere alle Poste la predisposizione di bollettini prestampati, integrati con l’importo del tributo dovuto e i dati identificativi di chi deve effettuare il versamento.
Il pagamento dell’Imu tramite bollettino postale deve essere effettuato distintamente per ogni Comune sul cui territorio sono situati gli immobili. Vale a dire che, se si possiedono fabbricati in Comuni diversi, sarà necessario compilare tanti bollettini quanti sono i Comuni “ospitanti”: sul modulo prestampato c’è spazio per un unico codice catastale.
Dicevamo che l’Imu si applica in quasi tutti i Comuni italiani, sì, perché resta l’autonomia impositiva del Friuli Venezia Giulia e delle due province autonome di Trento e di Bolzano, nelle quali, in particolare, continuano ad applicarsi, rispettivamente, l’Imis e l’Imi, anch’esse pagabili con l’F24 utilizzando gli appositi codici tributo (vedi articoli “Imposta immobiliare trentina: ecco i codici tributo per l’Imis” e “Nuovi codici vengono alla ribalta e una causale va dritta in soffitta”).