I quesiti e le risposte su CANONE UNICO

Redazione Tuttotributi

23/10/2023subingresso in autorizzazione attività canoni pregressi regolamento comunale che subordina il subingresso alla regolarità dei pagamenti anche del cedente – legittimita

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Per poter compiutamente rispondere al quesito andrebbero nel dettagliato analizzate le disposizioni regolamentari adottate dall’ Ente. In linea generale va evidenziato come, da tempo, a tutela dell’ integrità finanziaria del gettito delle entrate locali e nell’ ambito di iniziative volte a contrastare l’evasione, i Comuni abbiano, anche ai sensi dell’art. 15-ter, D.L. 30 aprile 2019, n. 34 ( che testualmente recita: “Gli Enti locali competenti al rilascio di licenze, autorizzazioni e dei relativi rinnovi, alla ricezione di segnalazioni certificate di inizio attività, uniche o condizionate, concernenti attività commerciali o produttive possono disporre, con norma regolamentare, che il rilascio o il rinnovo e la permanenza in esercizio siano subordinati alla verifica della regolarità del pagamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti ), convertito nella Legge 28 giugno 2019, n. 58, titolato “Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali”, disciplinato la materia con apposito regolamento o, comunque, con previsioni inserite nei regolamenti delle singole entrate o in quello generale delle entrate. A sommesso avviso di chi scrive, pertanto, la disposizione regolamentare che subordini l’ autorizzazione al subingresso in un’ attività commerciale alla regolarità dei pagamenti anche del cedente, trova la sua fonte legittimante nella sopra citata normativa. E’ infine anche opportuno rammentare come, sul tema, si siano registrati autorevoli interventi volti a rimarcare le criticità di talune formulazioni regolamentari che, comunque, dovrebbero essere sempre ispirate a criteri di ragionevolezza e certezza del diritto delineando in maniera accurata le differenti ipotesi di irregolarità nonchè le eventuali conseguenze. La Redazione
18/10/2023Nel caso di occupazione abusiva (omessa dichiarazione) , oltre al canone dovuto , si applicano sia la sanzione che l’indennità previste dal comune?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

E’ innanzitutto opportuno rammentare che, ai sensi del comma 835 dell’art.1 della Legge 160/2019, : “La richiesta di rilascio della concessione o dell’autorizzazione all’occupazione equivale alla presentazione della dichiarazione da parte del soggetto passivo.” Gli obblighi dichiarativi, pertanto, possono ritenersi assolti con la richiesta di rilascio della concessione o dell’ autorizzazione all’occupazione. Nel caso di occupazione abusiva, quindi in assenza di richiesta di rilascio di concessione o autorizzazione, ai sensi della lettera g) del comma 821 del citato art.1 della Legge 160/2019, si applicheranno (come previsto dal regolamento dell’ Ente istitutivo dell’entrata) un’ indennità del canone maggiorato sino al 50% e, ai sensi della successiva lettera h) del medesimo comma 821, una sanzione amministrativa pecuniaria di importo non inferiore all’ammontare del canone o dell’indennita’ di cui alla lettera g).
9/10/2023Dato atto che da alcune sentenze il Canone Unico Patrimoniale è stato considerato con Prescrizione decennale. Ciò vale ad esempio per la notifica degli avvisi di accertamento esecutivi per mancato pagamento del Canone (dunque per il 2018 il termine notifica sarà il 2028)? oppure per la notifica degli avvisi di accertamento esecutivi vi è il termine decadenziale di 5 anni, e la prescrizione vale successivamente per le procedure successive al mancato pagamento di un avviso notificato?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Per quanto a nostra conoscenza, non risultano ancora pronunce giurisprudenziali in ordine al termine prescrizionale in materia di Canone Unico. Il riferimento contenuto nel quesito è invece, presumibilmente, da intendersi in relazione a Cosap sulla cui prescrizione la giurisprudenza pressochè maggioritaria sembra orientata a propendere per il cosidetto “termine lungo” e quindi a valenza decennale. La componente suolo pubblico del Canone Unico può, a nostro sommesso avviso, agevolmente essere inquadrata quale prelievo di natura patrimoniale richiamandosi quindi, anche in questo caso, i principi di diritto già assodati per Cosap. Questione ben diversa, in ordine alla natura giuridica del prelievo, è invece quella inerente le fattispecie pubblicitarie. Su queste ultime il dibattito tra i giuristi e la recente giurisprudenza ha conosciuto arresti ed approdi differenti propendendo talvolta per il riconoscimento, comunque, della natura tributaria dell’entrata. Sarà necessario, al riguardo, attendere il consolidarsi di un orientamento univoco o quanto meno prevalente.
La Redazione
6/10/2023AVVISO DI ACCERTAMENTO ESECUTIVO – ART.1 COMMA 792 L.160/19 – E’ APPLICABILE LA RIDUZIONE DELLE SANZIONI RIDOTTE AD UN TERZO L.473/97 ?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

In assenza di espresse previsioni regolamentari le sanzioni eventualmente comminate non risultano riducibili, non rinvenendo nella norma alcun riferimento in tal senso. La Redazione
2/9/2023Termini di decadenza dell avviso di accertamento Tosap e Cup. Il contribuente puo’ avvalersi per entrambe i tributi dell’ istituto del ravvedimento operoso di cui al d.lgs 471/97 ?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Il ravvedimento operoso previsto dall’ art. 13 del D.Lgs. 471/97 è applicabile alle entrate tributarie. La Tosap, a pieno titolo, rientra tra queste ultime e pertanto la risposta a questa parte del quesito non può che essere positiva. Sulla natura, se tributaria o patrimoniale del Canone Unico, è invece ad oggi in corso, per la componente delle esposizioni pubblicitarie, un vasto dibattito dottrinario accompagnato da un significativo contenzioso in essere. Infatti, nonostante la denominazione “di canone unico patrimoniale” (di per sè non risolutiva o dirimente), adottata dal legislatore, autorevoli giuristi e numerose pronunce giurisprudenziali sia sul fronte amministrativo che tributario e civile, propendono per riconoscere al prelievo per la fattispecie pubblicitaria la connotazione di “prestazione imposta” svincolata dal carattere di corrispettività e dunque ad evidenziarne le peculiarità di tributo. Anche alla luce delle considerazioni sopra riportate, l’istituto del ravvedimento operoso non risulta applicabile al Canone Unico. Andranno pertanto verificate eventuali disposizioni regolamentari a mitigazione delle sanzioni applicabili.
Per quanto invece attiene la prima parte del quesito si rimanda, per brevità, all’ approfondimento: —–> https://www.tuttotributi.it/entro-quando-devono-essere-notificati-gli-accertamenti-dei-tributi-locali-nel-2022/
La Redazione
16/7/2023Buongiorno, il mio comune applica le tariffe giornaliere alle richieste di occupazione suolo pubblico formulate da bar per tavolini e sedie, anche se la richiesta è annuale. E’ corretto?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Le occupazioni di suolo pubblico realizzate con tavoli e sedie (generalmente qualificati quali dehors di tipo “A”) presentano, per loro natura tipologica e strutturale, carattere di temporaneità ed amovibilità. E’ pertanto corretta l’applicazione da parte dell’ Ente di tariffe giornaliere. E’ al riguardo anche opportuno sottolineare come, ripetutamente, tanto la giurisprudenza di merito quanto quella di legittimità, abbiano ricordato che il discrimine per l’attribuzione del carattere di permanenza o di temporaneità di un’ occupazione sia da individuarsi non tanto nell’ elemento della sola durata temporale (superiore o inferiore all’anno o a 365 giorni) quanto, invece, nel carattere di stabilità e di assoluta costanza della stessa. In buona sostanza, la Cassazione, con orientamento univoco, ha avuto modo di rammentare che, per potersi ritenere permanente, un’ occupazione dovrebbe insistere sul suolo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e 365 giorni all’ anno . Dal che ne potrebbero anche discendere, al proposito, ulteriori valutazioni in ordine all’apprezzamento giuridico del manufatto con insorgenze di obblighi quali, ad esempio, quello del rilascio del permesso di costruire.

https://www.tuttotributi.it/occupazioni-di-suolo-pubblico-definibili-permanenti-solo-se-stabili/ https://www.tuttotributi.it/il-dehor-permanente-necessita-del-permesso-di-costruire/ https://www.tuttotributi.it/canone-unico-dehor-differenza-tra-struttura-permanente-e-temporanea-consiglio-di-stato-affare-00368-del-10-6-2021/ https://www.tuttotributi.it/tosapcosap-cassazione-civ-sez-v-sentenza-n-27048-del-21122007-occupazioni-permanenti-e-temporanee-criteri/
La Redazione
14/7/2023La mera attività di donazione di un prodotto alimentare al di fuori della sede fissa adibita a vendita, è soggetta al pagamento del canone di esposizione pubblicitaria? Es. : dazione ai passanti, in busta chiusa e a titolo di liberalità, del bene alimentare, per fini promozionali.

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

L’ attività di esclusiva distribuzione di prodotti, in assenza di qualsivoglia materiale promozionale, a prescindere che venga eseguita all’interno o all’esterno della sede fissa adibita alla vendita sotto forma di donazione o meno, non è soggetta al canone unico a meno che la stessa non ne integri il presupposto essendo, appunto, accompagnata dalla veicolazione di messaggi pubblicitari.
La Redazione
1/7/2023Chi incassa il canone unico per la diffusione di messaggi pubblicitari visibili su strade statali e regionali?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Il comma 816 dell’art.1 della Legge 160/2019 individua nei Comuni, nelle Province e nelle Città Metropolitane gli Enti che, quali soggetti attivi, istituiscono, a decorrere dal 1/1/2021 e tramite l’adozione di apposito regolamento, il canone unico. Enti e soggetti diversi da quelli sopra indicati risultano pertanto sprovvisti della titolarità di imposizione del prelievo in argomento. E’ inoltre anche opportuno evidenziare che il comma 819, lettera b) dell’ art. 1 della Legge 160/2019, nella definizione del presupposto impositivo, fa espresso riferimento alla “diffusione di messaggi pubblicitari, anche abusiva, mediante impianti installati su aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile degli enti, su beni privati laddove siano visibili da luogo pubblico o aperto al pubblico del territorio comunale, ovvero all’esterno di veicoli adibiti a uso pubblico o a uso privato.” Il Comune è quindi pienamente legittimato a riscuotere il canone per la diffusione di messaggi pubblicitari visibili su strade regionali o statali.
La Redazione
17/6/2023LE INSEGNE ESPOSTE ALL’INTERNO DI UN AEROPORTO SONO SOGGETTI AL PAGAMENTO DEL CANONE UNICO?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

La risposta è affermativa. Infatti, ai sensi del comma 819, lettera b) dell’ art. 1 della Legge 160/2019: “Il presupposto del canone e’: la diffusione di messaggi pubblicitari, anche abusiva, mediante impianti installati su aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile degli enti, su beni privati laddove siano visibili da luogo pubblico o aperto al pubblico del territorio comunale, ovvero all’esterno di veicoli adibiti a uso pubblico o a uso privato.
La Redazione

24/5/2023Nel nostro Comune, una ditta ha cessato l’attività nel 2022 ma ha tre cartelli pubblicitari (regolarmente autorizzati sino al 31/12/2024) che continuano ad essere esposti. La Ditta non ha presentato alcuna comunicazione di rinuncia o disdetta. Non risultano pagamenti nè per il 2022 nè per il 2023. Possiamo richiedere il canone unico per queste due annualità anche se la Ditta risulta aver cessato la propria attività ?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

E’ necessaria una breve premessa. In regime di imposta comunale sulla pubblicità, prelievo oggi sostituito dal canone unico patrimoniale, la materia era espressamente disciplinata dal comma 3 dell’ ex. art. 8 del D.Lgs. 507/93 che, testualmente, recitava: “La dichiarazione della pubblicita’ annuale ha effetto anche per gli anni successivi, purche’ non si verifichino modificazioni degli elementi dichiarati cui consegua un diverso ammontare dell’imposta dovuta; tale pubblicita’ si intende prorogata con il pagamento della relativa imposta effettuato entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento, sempre che non venga presentata denuncia di cessazione entro il medesimo termine.” Sussisteva quindi, in capo al contribuente, il preciso obbligo di produrre, entro il 31 gennaio di ogni anno, una apposita denuncia attraverso la quale comunicare le rimozioni dei messaggi pubblicitari. In assenza, l’imposta risultava comunque dovuta.
Vedasi, sul tema:
* https://www.tuttotributi.it/pubblicita-dovuta-limposta-in-assenza-di-apposita-cessazione/ *
* https://www.idrico.it/2017/06/18/imposta-comunale-pubblicita-cessazione-commissione-tributaria-regionale-lazio-sentenza-n-40-del-1022016/

Ad oggi, per quanto a nostra conoscenza, non risultano, in tema di canone unico, pronunce giurisprudenziali relative alla concreta casistica rappresentata. Il legislatore, peraltro, nulla ha esplicitamente previsto nei commi da 816 a 836 dell’art. 1 della Legge 160/2019 demandandone, di fatto ma anche in virtù del comma 821 del già citato articolo, la disciplina al regolamento comunale. Sarà quindi innanzitutto necessario fare riferimento alle eventuali indicazioni contenuto nel regolamento comunale a proposito di rinuncia all’esposizione o cessazione della stessa. In assenza, invece, di puntuali previsioni regolamentari, a nostro sommesso avviso, nel caso di esposizioni pubblicitarie a carattere permanente, dovrà essere prodotta dal contribuente una comunicazione di rinuncia (con conseguente effettiva rimozione) entro il 31/12 di ogni anno.
La Redazione
12/5/2023L’OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO (TAVOLINI, SEDIE ECc.) PER L’ANNO 2023 E’ DOVUTO? grazie

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Le esenzioni “Covid” dal pagamento del Canone Unico, previste dalle normative nazionali già a partire dal marzo 2020, per le occupazioni realizzate da pubblici esercizi per attività di somministrazione e/o ristorazione con strutture quali dehors, tavoli e sedie, elementi di arredo urbano, ecc., sono da intendersi cessate al 31/3/2022. Tuttavia, alcuni Comuni, nell’ambito e nell’esercizio della propria potestà regolamentare, hanno deliberato riduzioni, agevolazioni o esenzioni per tali tipologie di occupazioni. Sarà quindi necessario verificare se l’ Ente di riferimento abbia o meno adottato provvedimenti in tal senso. E’ anche opportuno segnalare che, con la conversione del decreto legge 29 dicembre 2022, n. 198, articolo 1, comma 22-quinquies (decreto Mille proroghe) invece, restano in vigore, sino al 31/12/2023, le disposizioni che prevedono, per le strutture amovibili in argomento, un regime semplificato per la presentazione delle istanze e per il rilascio delle relative concessioni.
La Redazione

2/5/2023Per venire incontro alle esigenze e richieste manifestate dai commercianti ambulanti, il nostro Comune vorrebbe introdurre, per il 2023, delle riduzioni alle tariffe. Può farlo o deve essere applicata la tariffa di base prevista dalla normativa ?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Per rispondere al quesito ci viene in soccorso il comma 843 dell’ art. 1 della Legge 160/2019 che, testualmente, recita: ” 843. I comuni e le citta’ metropolitane applicano le tariffe di cui al comma 842 frazionate per ore, fino a un massimo di 9, in relazione all’orario effettivo, in ragione della superficie occupata e possono prevedere riduzioni, fino all’azzeramento del canone di cui al comma 837, esenzioni e aumenti nella misura massima del 25 per cento delle medesime tariffe. Per le occupazioni nei mercati che si svolgono con carattere ricorrente e con cadenza settimanale e’ applicata una riduzione dal 30 al 40 per cento sul canone complessivamente determinato ai sensi del periodo precedente. Per l’anno 2020, i comuni non possono aumentare le tariffe vigenti in regime di Tosap e Cosap se non in ragione dell’adeguamento al tasso di inflazione programmato. ” Pertanto, nell’ambito dell’ esercizio della potestà regolamentare, l’ Ente potrà prevedere riduzioni per talune fattispecie. Come sempre, tuttavia, i vincoli ed i limiti sono quelli individuati al riguardo dall’ art. 56 del D.Lgs. 446/97:

Art. 52 – Potesta’ regolamentare generale delle province e dei comuni
1. Le province ed i comuni possono disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene alla individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e della aliquota massima dei singoli tributi, nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti. Per quanto non regolamentato si applicano le disposizioni di legge vigenti.

Segnaliamo, sul tema, anche due approfondimenti che potranno risultare utili:

La Redazione


28/4/2023Per installare un cartello pubblicitario all’interno di un centro commerciale, non visibile dall’esterno e dalla strada ma solo dall’interno del centro commerciale, va richiesta l’autorizzazione al Comune e va pagato il canone ?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Nel caso rappresentato, non si renderà necessaria l’autorizzazione ai sensi del Codice della Strada trattandosi di esposizione pubblicitaria non in vista della pubblica strada. Sarà invece comunque dovuto il canone unico per il cui adempimento si suggerisce di presentare una comunicazione all’ Ente.
La Redazione

26/4/2023Buongiorno, si chiede di conoscere se, per l’anno 2023, l’ Amministrazione Comunale possa aumentare le tariffe del Canone Unico o debba invece attenersi all’invarianza di gettito prevista in sede di prima applicazione per l’anno 2021. Si ringrazia per la risposta

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

La facoltà di modifica delle tariffe è consentita dal comma 817 dell’ art. 1 della Legge 160/2019 senza, peraltro, porre vincoli particolari. L’ invarianza di gettito è stata prevista dal legislatore per il solo anno 2021 al fine di garantire il conseguimento di un gettito pari a quello dei canoni e dei tributi previgenti.
La Redazione

Avviso di pagamento Cosap anno 2017, emesso il 4 gennaio 2023, ricevuto i16 gennaio 2023, devo pagarlo o è da considerarsi prescritto nonostante le disposizioni Covid?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Presupponiamo che si stia riferendo alla notifica di un avviso di accertamento o, comunque, di determinazione del canone ed irrogazione delle sanzioni, intervenuta in data 16/1/2023. Fermo restando che non disponendo della documentazione risulta quanto mai arduo comprendere l’esatta natura della richiesta pervenutale, in linea generale, per come rappresentata la vicenda, non si rileva prescrizione del credito vantato dall’ Ente.
La Redazione

Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento in merito alla normativa che prevede limiti minimi per la riscossione ordinaria e coattiva in materia di nuovo Canone Unico Patrimoniale. Dall’art.25 della L.289/2002 sembrerebbe emergere un limite di 12 euro per la riscossione ordinaria ed in generale i versamenti spontanei. Per la riscossione coattiva, invece, la soglia minima sembrerebbe essere di 30 euro. Confermate questa interpretazione? In quest’ultima ipotesi, può il Comune stabilire un importo minimo inferiore a quello stabilito per Legge? Vi ringrazio anticipatamente per la preziosa collaborazione. Cordialmente

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

L’ importo minimo di € 12, previsto dall’art. 25 della Legge 289/2002, già oggetto di aspro contenzioso presso la Corte Costituzionale e per il quale non risultano essere mai stati emanati i relativi decreti attuativi, può, a nostro sommesso parere, essere oggetto di deroga da parte degli Enti Locali previa adozione di apposite norme regolamentari. Sul tema ci sentiamo di condividere la posizione assunta a suo tempo dal MEF e cui rinviamo: https://www.fiscooggi.it/rubrica/attualita/articolo/importo-minimo-ancora-piu-modesto . Nel caso di specie andrebbe poi anche rimarcato come, non di rado, taluni importi dovuti a titolo di canone unico già di per sè si porrebbero addirittura al di sotto di tale soglia, dal che ne potrebbe risultare una generalizzata ed ingiustificata, ampia fascia di esonero.
La Redazione

QUESITO del 24/4/2023 #presunzione decorrenza esposizioni pubblicitarie abusive

RELATIVAMENTE ALLE ESPOSIZIONI PUBBLICITARIE ABUSIVE DI CARATTERE STABILE, NELLA LEGGE 160/19 NON VIENE MENZIONATA ESPLICITAMENTE LA DATA DI PRESUNZIONE D’INIZIO PUBBLICITA’. FA DA RIFERIMENTO QUANTO MENZIONATO NEL D.Lgs.507/93 ??

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

La materia è espressamente disciplinata dalla lettera g) della comma 821 della Legge 160/2019, che testualmente recita:
g) per le occupazioni e la diffusione di messaggi pubblicitari realizzate abusivamente, la previsione di un’indennita’ pari al canone maggiorato fino al 50 per cento, considerando permanenti le occupazioni e la diffusione di messaggi pubblicitari realizzate con impianti o manufatti di carattere stabile e presumendo come temporanee le occupazioni e la diffusione di messaggi pubblicitari effettuate dal trentesimo giorno antecedente la data del verbale di accertamento, redatto da competente pubblico ufficiale;”.
Pertanto, nel caso di messaggi pubblicitari realizzati con manufatti di carattere stabile, trattandosi comunque di un prelievo su base annuale, la decorrenza non potrà che essere individuata nel primo gennaio dell’anno di riferimento ossia di quello durante il quale la diffusione abusiva di messaggi pubblicitari è stata accertata. Il Capo I del D.Lgs. 507/93 risulta abrogato dal comma 847 dell’art.1 della Legge 160/2019
La Redazione


QUESITO del 27/3/2023 #ravvedimento operoso

Il Concessionario per la riscossione delegato dal Comune mi ha comunicato che non è applicabile il ravvedimento operoso perchè non previsto nel Regolamento adottato dal Comune stesso. Volevo avere conferma che ciò è corretto.

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Le indicazioni fornitele dal concessionario risultano assolutamente corrette. Il ravvedimento operoso è un istituto espressamente previsto per le entrate di natura tributaria.
La Redazione

QUESITO del 22/3/2023 #numero utenze servizi pubblici

Buongiorno, vorrei sapere quali sono le azioni esercitabili dall’Ente nell’ipotesi in cui la società fornitrice di servizi pubblici non presenti l’autodichiarazione indicante il numero delle utenze complessive al 31 dicembre dell’anno precedente, ex art 1 comma 831 L. 160/2019, ai fini del calcolo del Canone Unico Patrimoniale

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

L’ interrogativo posto solleva criticità operative di non facile soluzione sul piano pratico. Trattasi di problematica con cui gli Enti, peraltro, si sono già dovuti confrontare anche nel passato in vigenza dei precedenti prelievi, oggi abrogati, Tosap e/o Cosap. Il reperimento dei dati in questione, necessari al fine di scongiurare stime approssimative o accertamenti puramente “induttivi” risulta infatti procedura tutt’altro che agevole e spesso, l’interrogazione delle banche dati liberamente consultabili, non fornisce riscontri attendibili anche per la ormai dilagante sovrapposizione di competenze al riguardo tra vari soggetti e l’incessante dinamismo dei rapporti contrattuali a libero mercato. Risulta, per quanto a nostra conoscenza, che le associazioni di categoria (Anutel, Anacp, ecc.) abbiano da tempo sollevato la tematica chiedendo un intervento collaborativo da parte degli Enti detentori di tali informazioni. Tuttavia, al proposito, non risultano ulteriori sviluppi.
La Redazione

QUESITO DEL 1/3/2023 #subentro passo carrabile

In caso di mancata voltura della titolarità di una regolare concessione di passo carrabile, il successivo soggetto che in seguito utilizza il passo carrabile può essere considerato soggetto passivo ed essere punibile di sanzione per occupazione abusiva??

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

La risposta non può che essere positiva. La concessione per l’occupazione di suolo pubblico viene sempre rilasciata, previa adeguata istruttoria, a titolo strettamente personale. In caso di mancata comunicazione di subentro nella stessa, nessun soggetto, diverso dall’intestatario originale, ha titolo per poter occupare il suolo pubblico a servizio del passo carrabile. In tale caso, pertanto, si configurerà, a tutti gli effetti, un’ occupazione sine titulo ossia abusiva. Quanto sopra, ovviamente, fatte salve eventuali disposizioni regolamentari dell’ Ente che, tuttavia, non possono porsi contra legem.

La Redazione


QUESITO DEL 18/12/2022 #canone mercatale spuntisti

In occasione del Telefisco 2021, il MEF aveva sostenuto che lo spuntista non dovessere corrispondere il canone unico in quanto già assolto dal canone unico pagato dal titolare dell’occupazione permanente. Ci sono tuttavia alcuni comuni che applicano il canone unico agli spuntisti. è corretto?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

A nostro avviso è corretto e legittimo il comportamento degli Enti che procedono alla riscossione del canone giornaliero per le occupazioni realizzate dai cosiddetti “spuntisti”. Viene infatti a configurarsi comunque occupazione di suolo che, peraltro, potrebbe anche non coincidere con posizioni assegnate a “titolari”.
La Redazione

QUESITO del 10/11/2022 #arrotondamento euro

Quale è la normativa che fa arrotondare all’euro il canone unico patrimoniale ?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

I commi da 816 a 847 dell’art. 1 della Legge 160/2019 (istitutivi del nuovo prelievo) non fanno alcun riferimento all’ arrotondamento dell’ importo della cifra finale da corrispondere. In materia di versamenti il comma 835 dispone soltanto: “Il versamento del canone e’ effettuato, direttamente agli enti, contestualmente al rilascio della concessione o dell’autorizzazione all’occupazione o alla diffusione dei messaggi pubblicitari, secondo le disposizioni di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, come modificato dal comma 786 del presente articolo.” Gli Enti, sulla materia, nell’ambito dell’autonomia impositiva, possono liberamente esercitare la propria potestà regolamentare disciplinando anche tale adempimento.
La Redazione

QUESITO DEL 26/10/2022 #segnaletica strutture ricettive

I contrassegni indicativi di Regione Lombardia per le strutture ricettive non alberghiere che non recano il nome della struttura, sono soggetti al canone?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

La risposta richiederebbe un’ attenta analisi dei manufatti in questione. In linea di massima, tuttavia, per come rappresentato, risulterebbe innegabile il richiamo pubblicitario degli impianti in questione per l’installazione dei quali si renderebbe comunque necessaria un’ autorizzazione ai sensi del Codice della Strada.
La Redazione

QUESITO DEL 13/10/2022 #esenzioni regolamentari

Dopo la fine delle esenzioni covid il comune può prevedere per i pubblici esercizi nuove esenzioni fino al 31.12.2022 in ragione del periodo di gravi oneri per le imprese per le forniture elettriche sempre che il gettito finale sia pari a quello precedente il canone unico?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

Certamente. Gli Enti possono prevedere riduzioni e/o esenzioni, sempre ovviamente nel rispetto delle disposizioni normative di cui ai commi da 816 a 847 dell’ art.1 della Legge 160/2019 nonchè dell’ art. 52 del D.Lgs 446/1997.

La Redazione


QUESITO DEL 23/8/2022 #prassi ministeriale

Io ho letto le risoluzioni del Ministero in merito a come il CUP deve essere applicato correttame, tuttavia quando lo faccio presente ai vari dirigenti Comunali loro affermano che le risoluzioni non vincolano gli uffici (in questo modo applicano il canone che vogliono). Ma è possibile che una risoluzione possa essere disattesa dagli Uffici (visto che molti articoli le mettono molto in risalto)?

RISPOSTA / PARERE AL QUESITO

La domanda posta richiederebbe un’ ampia trattazione che non può trovare spazio in questa rubrica. Le risoluzioni e le circolari ministeriali pur rappresentando indiscutibilmente autorevolissime indicazioni non si pongono, tuttavia, come fonti di diritto. E’ poi anche il caso di evidenziare come, in tema di Canone Unico, lo stesso Mef, in risposta ad un quesito posto in sede parlamentare, abbia avuto modo di dichiarare che trattasi di materia sottratta alla propria diretta competenza.
La Redazione

QUESITO DEL 18/8/2022 #canone unico e rapporti tra privati

Salve, chiedo un chiarimento in merito al canone unico. La titolare di un fondo ad uso commerciale richiede di suddividere il pagamento del canone unico con noi che siamo un piccolo condominio di 4 famiglie senza nessuna attività commerciale. Da quello che ho capito tale tributo è applicato per la diffuzione di messaggi pubblicitari e non vedo come questo possa riguardarci. Il canone unico riguarda anche le abitazioni a uso civile?

RISPOSTA AL PARERE / QUESITO

Per come rappresentato, il quesito sembra richiamare rapporti fra privati che esulano dalle modalità applicative del canone unico che è dovuto per le occupazioni di suolo pubblico e per le esposizioni di messaggi pubblicitari.
La Redazione

QUESITO DEL 27/7/2022 #mercati in edifici comunali

Il presupposto del canone mercatale di cui all’art. 1 comma 837 della legge 160/2019 può essere l’occupazione di locali all’interno di fabbricati (mercati coperti di proprietà pubblica) o si può ritenere che gli edifici comunali appositamente realizzati e stabilmente utilizzati per mercati siano esclusi dal canone mercatale così come già indicato in precedenza dalla Cassazione per la Tosap? (rif. https://www.tuttotributi.it/tosap-occupazioni-mercati-in-edifici-comunali-coperti/

RISPOSTA AL PARERE / QUESITO

Come ben evidenziato nel quesito, la giurisprudenza citata al riguardo non può che fare riferimento al previgente ed abrogato tributo TOSAP. Non si hanno, al momento, notizie di pronunce in materia di canone unico su tale ipotizzata fattispecie impositiva. A nostro sommesso avviso, tuttavia, non verrebbe, in tale casistica, a realizzarsi ulteriore ( in quanto trattasi di immobili) sottrazione di spazi od aree pubbliche venendo quindi a mancare il presupposto stesso del prelievo. Inutile infine rammentare che, tuttavia, l’ Ente può prevedere, per tali occupazioni, canoni o corrispettivi di natura diversa.
La Redazione

QUESITO DEL 20/7/2022 #insegne totocalcio

LE INSEGNE luminose indicanti i giochi lotto enalotto totocalcio sisal totip sono esenti dal C.U.P. CANONE UNICO PATRIMONIALE su un bar ad esempio ?

RISPOSTA AL PARERE / QUESITO

Il comma 833 dell’art. 1 della Legge 160/2019 individua i casi di esenzione per le esposizioni pubblicitarie “833. Sono esenti dal canone:.. nonche’ i mezzi la cui esposizione sia obbligatoria per norma di legge o regolamento, purche’ di superficie non superiore ad un metro quadrato, se non sia stabilito altrimenti; …g) i messaggi pubblicitari, escluse le insegne, relativi ai giornali e alle pubblicazioni periodiche, se esposti sulle sole facciate esterne delle edicole o nelle vetrine o sulle porte di ingresso dei negozi ove si effettua la vendita; h) i messaggi pubblicitari esposti all’interno delle stazioni dei servizi di trasporto pubblico di ogni genere inerenti all’attivita’ esercitata dall’impresa di trasporto; i) le insegne, le targhe e simili apposte per l’individuazione delle sedi di comitati, associazioni, fondazioni ed ogni altro ente che non persegua scopo di lucro; l) le insegne di esercizio di attivita’ commerciali e di produzione di beni o servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l’attivita’ cui si riferiscono, di superficie complessiva fino a 5 metri quadrati; m) le indicazioni relative al marchio apposto con dimensioni proporzionali alla dimensione delle gru mobili, delle gru a torre adoperate nei cantieri edili e delle macchine da cantiere, la cui superficie complessiva non ecceda i seguenti limiti: 1) fino a 2 metri quadrati per le gru mobili, le gru a torre adoperate nei cantieri edili e le macchine da cantiere con sviluppo potenziale in altezza fino a 10 metri lineari; 2) fino a 4 metri quadrati per le gru mobili, le gru a torre adoperate nei cantieri edili e le macchine da cantiere con sviluppo potenziale in altezza oltre i 10 e fino a 40 metri lineari; 3) fino a 6 metri quadrati per le gru mobili, le gru a torre adoperate nei cantieri edili e le macchine da cantiere con sviluppo potenziale in altezza superiore a 40 metri lineari; n) le indicazioni del marchio, della ditta, della ragione sociale e dell’indirizzo apposti sui veicoli utilizzati per il trasporto, anche per conto terzi, di proprieta’ dell’impresa o adibiti al trasporto per suo conto; o) i mezzi pubblicitari posti sulle pareti esterne dei locali di pubblico spettacolo se riferite alle rappresentazioni in programmazione; p) i messaggi pubblicitari, in qualunque modo realizzati dai soggetti di cui al comma 1 dell’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, rivolti all’interno degli impianti dagli stessi utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore a tremila posti; q) i mezzi pubblicitari inerenti all’attivita’ commerciale o di produzione di beni o servizi ove si effettua l’attivita’ stessa, nonche’ i mezzi pubblicitari, ad eccezione delle insegne, esposti nelle vetrine e sulle porte d’ingresso dei locali medesimi purche’ attinenti all’attivita’ in essi esercitata che non superino la superficie di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso; r) i passi carrabili, le rampe e simili destinati a soggetti portatori di handicap.
I Comuni, con proprio regolamento, possono poi prevedere ulteriori riduzioni ed esenzioni

QUESITO DEL 14/7/2022 #rimozione anticipata

Rimozione effettuata su iniziativa del titolare nel corso dell’anno , deve pagare il canone per l’intero anno o frazionato per i mesi di effettiva esposizione ?

RISPOSTA AL PARERE / QUESITO

Stante gli scarni elementi indicati nel quesito, la risposta non può che risultare generica. Andrebbe infatti meglio inquadrata la problematica. Si tratta di occupazioni di suolo? Di esposizioni pubblicitarie ? In linea generale, trattandosi di rimozione (ipotizziamo del manufatto pubblicitario) per volontà del titolare dell’ autorizzazione all’esposizione, non si farà luogo a rimborso (per il periodo non usufruito) del canone eventualmente corrisposto per l’intera annualità. E’ tuttavia necessario, nel caso di specie, consultare il vigente regolamento comunale per meglio comprendere come è stata trattata la materia dell’ anticipata rimozione.
La Redazione